Come incrociare la pubblicazione di annunci su canali digitali con la programmazione del tuo spot televisivo
Oggi più che mai gli utenti fruiscono contenuti attraverso canali digitali come Google, Meta e TikTok oppure attraverso reti televisive private (Sky ad esempio).
Riuscire a creare coerenza di contenuto tra i vari canali risulta, pertanto, di estrema importanza, soprattutto quando parliamo di digital advertising.
Nonostante la tendenza degli utenti a fruire contenuti sui canali digitali, la televisione, pubblica o privata che sia, rappresenta ancora un asset per molte aziende in termini di investimenti pubblicitari.
Allora, come conciliare canali “tradizionali” con canali digitali sfruttando le peculiari potenzialità di ciascuno di essi?
Semplice, ci pensa Google con il “TV Schedule Bid Coordination”.
Il TV Schedule Bid Coordination: di cosa si tratta
Si tratta di uno script, una stringa di codice, che permette di coordinare la pubblicazione degli annunci sui canali digitali (Google Ads) e la relativa offerta con la programmazione televisiva di una pubblicità tradizionale.
Incrociare spot televisivo e annunci su Google Ads porta vantaggi evidenti:
• Aumenta la reach e la conseguente probabilità di raggiungere uno specifico obiettivo di business (la vendita ad esempio)
• Intercetta ricerche di brand o correlate
• Crea continuità di concept e contenuto con lo spot televisivo
L’incrocio tra spot tv e digital advertising: come procedere
Innanzitutto, è necessario scegliere la tipologia di campagne da implementare su Google Ads.
Noi consigliamo una strategia multiformat: campagne per la rete di ricerca (Search), campagne Display e Campagne video.
Questo perché, attraverso a campagne più visive (Display e Video) è più facile creare uno storyboard che trasmetta continuità e complementarità di contenuto con lo spot tv, mentre attraverso campagne Search è possibile intercettare ricerche di brand che vengono effettuate dagli utenti evitando di lasciarli in balia di altre aziende.
Ricordiamo che per poter applicare questo script sulle proprie campagne, queste ultime non devono avere l’impostazione di bidding automatico incentrato su ROAS target o conversioni.
Dopo aver delineato la propria strategia di digital advertising su Google Ads, è il momento di utilizzare lo script. Basta seguire 6 step:
• Creare su Google Ads un’etichetta denominata TV SCHEDULED
• Applicare l’etichetta alle campagna designate per la strategia
• Compilare un Gsheet/Excel con la programmazione di pubblicazione degli annunci e con la variazione dell’offerta (Bidding)
• Inserire il link del proprio Gsheet/Excel all’interno dello spazio dedicato nello script (INSERT_SPREADSHEET_URL_HERE)
• Inserire il proprio indirizzo email dove richiesto all’interno dello script (INSERT_EMAIL_ADDRESS_HERE)
• Inserire lo script nella sezione dedicata sul proprio Account di Google Ads
Cosa significa “variazione dell’offerta”?
Significa che per un certo periodo di tempo aumenti l’offerta sul tuo annuncio. Ad esempio, se solitamente sei disposto a spendere 1€ per la pubblicazione del tuo annuncio, durante la programmazione specificata sei disposto a spenderne 5€. Questo aumenta la possibilità di pubblicazione dei tuoi annunci e di conseguenza anche la loro esposizione.
Ultimo step, ma non per importanza, è il setting di Google Search Console, per monitorare i trend di ricerca relativi al brand e i pixel di Meta, Facebook e TikTok per monitorare l’eventuale attività di advertising anche su questi canali. Tali pixel servono anche in assenza di campagne su questi canali in quanto permette comunque di macinare dati su ricerche e interessi da parte degli utenti.
Quale vantaggio ha l’utilizzo dello script per l’incrocio tra spot tv e adv online?
Automatizzazione. Viene, infatti, automatizzato un processo che, altrimenti, sarebbe piuttosto time spending per l’advertiser. Senza dover modificare ogni volta orari e offerta manualmente l’advertiser può dedicarsi al monitoraggio e all’analisi delle performance.
Quali performance aspettarsi con la strategia di TV Schedule Bid Coordination?
I dati non sono certi, possono variare. Tuttavia, l’applicazione di tale strategia potrebbe portare a un aumento del 25% del ROI sul lungo periodo e a un aumento del 30% dei tassi di conversione (grazie ad attività di brand awareness e consideration).
Non solo, si potrebbe registrare un aumento delle ricerche organiche di brand e, conseguentemente, della reputazione di brand.